Post di Luca Lombroso n.7 | 19 gennaio 2015
Riprendo dunque quanto vi ho raccontato nell’ultimo post, in cui spiego che ora si può installare il fotovoltaico sulle parti condominiali. In questo post parlo dell’energia prodotta, che fine fa e come viene riconosciuta e dei primi risultati del mio impianto.
Oggi la forma più conveniente è lo “scambio sul posto”, unito alla detrazione fiscale del 50% sull’acquisto dell’impianto. Conviene quindi dimensionare l’impianto in base ai propri consumi annuali che si possono ricavare dalle bollette del fornitore di energia elettrica.
Nel mio caso annualmente consumo circa 2000 kWh, sotto la media italiana grazie ai tanti accorgimenti che adottiamo in casa. Ho scelto un impianto da 3 kW di picco, così da coprire i picchi di consumo degli elettrodomestici, con una produzione stimata di 3000 kWh all’anno, anche in previsione di un maggior uso del condizionatore che d’estate, che in un appartamento in Classe G come dove vive la mia famiglia è ormai indispensabile.
La forma amministrativa più conveniente per l’impianto domestico è, come dicevo, lo “scambio sul posto”, nel link trovate l’approfondimento; in poche parole significa che:
- L’energia prodotta e autoconsumata non grava sulla bolletta; conviene quindi far andare gli elettrodomestici più energivori come lavatrice e lavastoviglie quando c’è il sole e non più nelle ore serali come siamo abituati.
- L’energia prelevata (di sera e di notte, o quella consumata in eccesso dalla produzione) viene pagata come previsto dal vostro contratto.
- L’energia non consumata ed immessa in rete viene pagata, o meglio “valorizzata” con un calcolo piuttosto complesso, a rimborso della corrispondente energia prelevata dalla rete e pagata nelle bollette.
- L’eventuale energia in surplus dal vostro consumo viene infine pagata tenendo conto dei costi medi sul mercato dell’energia.
Un meccanismo in verità contorto e per cui è difficile fare una stima precisa dei tempi di rientro dell’investimento, non vi do numeri al riguardo perché ogni caso è diverso. Ritengo che comunque conviene parecchio, soprattutto grazie al calo notevole del prezzo di acquisto dei pannelli e relativi accessori (inverter in particolare) e per il 2015, esiste la detrazione del 50% in 10 anni. In poche parole, grazie al risparmio fiscale, è come pagare la metà il costo reale dell’intero impianto!
Al di la dei costi e dei tempi di ammortamento però, dobbiamo cambiare paradigma. In una casa o appartamento, nuovo o in compravendita, non dobbiamo più guardare e chiedere “c’è il cancello elettrico? E l’idromassaggio?” ma “in che classe energetica è? Ha il fotovoltaico?”. Chi si chiede, all’acquisto, in quanto tempo ammortizza un camper, una moto, una vasca con idromassaggio? Scelte o passioni legittime, di cui spesso si discute in bar o fra amici, ma altrettanto coi pannelli solari fotovoltaici, anziché andare fieri dei cavalli della moto si può andar fieri dei chilowattora prodotti.
È opportuno infatti monitorare i consumi e la produzione, perché permette di ottimizzare l’uso degli elettrodomestici. Io ho installato un sistema di monitoraggio, il Sentry energy Profiler nella versione per fotovoltaico un sistema che, come vedete nella scheda tecnica, consente di monitorare in tempo l’energia prodotta e quella consumata nel corso della giornata, nella settimana e nel mese, elaborando anche la parte immessa e quella prelevata dalla rete. Nelle figure, vedete alcune schermate.
Il mio impianto, dicevo è 3 kW di picco, esposto a est sudest. L’inverno sta trascorrendo mite, e i primi giorni di gennaio sono stati spesso soleggiati, più di quanto avviene di solito nel nostro clima. Così vedo con soddisfazione che già nei primi 15 giorni del mese ho prodotto 82,72 kWh, e nonostante la stagione sia quella meno favorevole ho coperto più dei miei consumi totali (74 kWh circa), con una quota di autoconsumo rispetto alla produzione del 32% circa.
Con orgoglio, ho anche evitato, in soli 15 giorni, l’emissione di 42 kg di CO2 e a fine anno dovrei evitare quasi due tonnellate di gas serra evitati!
Concludendo, le fonti rinnovabili sono una realtà, come dimostrano le notizie del record di rinnovabili in Germania che nel 2014 sono state la prima fonte di produzione elettrica, e bisogna dire che anche in Italia, complice il calo dei consumi elettrici, la quota rinnovabili è ora di tutto rispetto, al 37% dei consumi elettrici nel 2014.
Insomma, il futuro è questo e le case autosufficienti sono una realtà!