«Abitcoop è pronta a raccogliere la sfida della riqualificazione, anche investendo, purché si sfugga dalla genericità e si parta dal riconoscimento del principio che la casa è un diritto di tutti». Così la nostra cooperativa interviene nel dibattito sulla riqualificazione aperto dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi.

«L’assessore — scrive Lauro Lugli, presidente di Abitcoop — ha il merito di aver ‘messo i piedi nel piatto’ di un tema assolutamente cruciale. Noi siamo testimoni, attraverso la partecipazione all’esiguo numero di bandi che ogni anno riusciamo ad emanare per la penuria di aree di edilizia economico popolare (Peep), che la domanda di alloggi a basso costo (1.500/1.600 euro a mq) è ancora elevata ed è esponenzialmente più sostenuta (8-10 volte superiore) di quella che si riscontra per l’acquisto di alloggi in area libera, il cui costo medio si aggira intorno ai 2.400/2.600 euro a mq».

«Ora — continua — è giusto e condivisibile che irrompa nel dibattito il tema del consumo ‘zero suolo’. L’intento è indiscutibilmente virtuoso e lodevole come ci conferma la recente ristrutturazione portata a termine nell’area ex Manifattura Tabacchi. Auspichiamo segua in breve tempo anche quella dell’ex Mercato Bestiame, dove al momento gli unici ad essersi mossi sono state le cooperative di abitanti, che oggi si sentono tradite dalla inoperosità e dalla inerzia di chi ha abbandonato gli interventi promessi ai cittadini, dando vita ad un quartiere monco, dormitorio e isolato dal contesto.

Gli ostacoli che si pongono sulla strada della riqualificazione, la quale non può prescindere da un recupero di efficientamento energetico del patrimonio edilizio cittadino, sono, dunque, di due tipi: il primo riguarda — come detto — i costi che devono essere adeguati alle reali possibilità delle famiglie-utenti, intervenendo con agevolazioni sull’esempio di quanto avvenuto col bando ‘giovani coppie’ (fino a 35mila euro a fondo perduto), esenzioni e facilitazioni nell’accesso al credito, tarando l’offerta alla mutata tipologia di domanda con alloggi di dimensioni più ridotte; il secondo discende dalla frammentazione — molte volte — della proprietà che richiede la disponibilità di un ‘patrimonio immobiliare-parcheggio’, come sostenuto dall’assessore Giacobazzi, dove accogliere coloro che devono attendere si completi la riqualificazione o riuso degli immobili residenziali sottoposti ad intervento.

La mancata combinazione di risposte a questi ordini di problemi finirebbe per alimentare un mercato della casa che sfuggirebbe ad ogni controllo sui costi e marginalizzerebbe giovani, anziani e nuovi nuclei che attendono di vedere soddisfatto il proprio bisogno di casa».