Inizio, con questo “numero 0”, la gradita collaborazione con Abitcoop che ospiterà, nel sito web, una serie di articoli e approfondimenti sui cambiamenti climatici, l’energia e le soluzioni per la riduzione dei gas serra ed efficienza energetica che, in fin dei conti, oltre che buone pratiche ambientali sono anche ottimi mezzi per risparmiare sulle bollette e sulle utenze, a parità di comfort o addirittura con maggiore benessere. Cominciamo quindi con l’estate appena conclusa e le ultime novità sull’effetto serra e i negoziati alle Nazioni Unite.
L’estate 2014 è stata veramente bizzarra. Notate che ho scritto appunto bizzarra, a Modena e più in genere nel nord Italia infatti non è stata fredda, ne mancata estata, al sud addirittura più calda e meno piovosa della norma climatica, se di questi tempi ha senso di parlare di “norma”. Ma, questo si, è stata un’estate con poco sole e molta pioggia. Non occorre però andare tanto indietro, in realtà, per trovare altre estati “pazze”; a Modena già nel recente 2005, e ancor più nel 2002, l’estate risultò più fresca e piovosa di quest’anno. Un’estate insomma più che autunnale, tropicale ed in particolare tropicale umida, quasi, la esagero, monsonica. A differenza di quella passata che fu torrida e secca, insomma dal clima del deserto al clima delle foreste pluviali!
Un’estate che può avere indotto qualcuno a pensare: ma che fine ha fatto il global warming? E il tanto sbandierato effetto serra?
Eppure, per opposto, proprio pochi giorni fa i maggiori quotidiani, riprendendo una notizia diffusa dall’organizzazione Meteorologica Mondiale, titolavano “effetto serra mai così alto negli ultimi trent’anni: Sta scadendo il tempo“.
Comprensibile la confusione fra i non addetti ai lavori e le persone comuni, esposte da un lato al fuoco di fila di un’informazione scientifica spesso sommaria, dall’altro, appunto, alla bizzarria delle stagioni e al ripetersi di eventi estremi.
Ed è proprio per far chiarezza su queste tematiche, nonché per capire cosa possiamo fare individualmente e a casa nostra per evitare che il clima vada fuori controllo che sono qua ad iniziare una serie di articoli e post, gradito ospite del sito di Abitcoop.
Del resto, l’effetto serra è proprio una sorta di “casa” che protegge il Pianeta Terra e ne regola il clima, e come noi facciamo di tutto per evitare danni a quanto ci protegge nel nostro nido domestico, altrettanto dovremmo salvaguardare l’atmosfera, una pellicola sottile e fragile, delicata come una buccia di una mela, che protegge la grande casa di tutti noi, il nostro pianeta appunto.
L’effetto serra di per se è un fenomeno naturale, regolato da alcuni gas, detti gas serra appunto, presenti in piccola ma giusta dose. Dunque dove sta il problema? Il problema è che l’uso dei combustibili fossili, petrolio gas e carbone in primis, e la deforestazione, comportano l’aumento della presenza di gas serra, il più noto è la CO2, da cui consegue il riscaldamento globale e quindi i cambiamenti climatici. Per farvi un’idea di come funziona l’effetto serra, vi consiglio questo video, dei miei 4 passi nel clima; poi parleremo anche degli altri “passi”.
Dunque, nonostante l’estate bizzarra, l’effetto serra non è svanito e, ultim’ora, riecco il global warming, che appunto è globale ed infatti il mese di agosto risulta, secondo la NASA, il più caldo, nel pianeta, da quando esistono i rilevamenti. Agosto caldo ma, come si vede dalla mappa, con differenze marcate fra una zona e l’altra della Terra. Sono proprio queste differenze, secondo alcune ricerche, una delle cause delle continue bizzarrie del tempo di tutti i giorni. Ormai, i cambiamenti climatici sono qui sono una realtà, e dobbiamo dunque adattarci, ovvero conviverci, senza dimenticarci di ridurre i gas che aumentano l’effetto serra. Da tempo la comunità politica internazionale discute di queste tematiche, senza però arrivare a una conclusione.
Proprio pochi giorni fa si è svolto un appuntamento importante, un summit speciale alle Nazioni Unite a New York sui Cambiamenti climatici, in preparazione delle decisive conferenze sui cambiamenti climatici (COP) di Lima a dicembre 2014 e soprattutto Parigi a fine 2015. Al summit sono intervenuti oltre 100 Capi di Stato e di Governo; Qualcuno, quando ho postato in facebook la foto che vedete del Presidente USA Barack Obama pensava fossi veramente là, sotto al palco della autorità, ma non ce ne era bisogno, grazie alle moderne tecnologie ho seguito l’evento in streaming ed era un po’ come essere là, ed ho evitato così l’emissione della mia “quota” di 2 tonnellate di CO2 a passeggero del volo. Devo dire, tante parole, belle e importanti, tutti riconoscono la realtà e urgenza del climate change ma simili a quelle che ho sentito a Copenaghen nel 2009 e ai vertici successivi, ora servono però fatti, non solo per l’ambiente ma anche per l’occupazione, come ha sottolineato il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, perché la lotta al clima diciamo così sono i classici due piccioni con una fava, per il clima appunto ma anche per l’energia e i settori economici e industriali legati a energie rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica, mobilità sostenibile, ecc.
Anche la gente si muove, in contemporanea al summit di New York, si è svolta una grande “people climate march”, con una manifestazione per il clima anche a Roma. La pressione (ovviamente pacifica) della società civile infatti è fondamentale e richiesta dallo stesso segretariato delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici (UNFCCC) in modo che i “grandi del Pianeta” avvertano che è la gente stessa a volere far qualcosa per garantire alle future generazioni un pianeta che non sia in condizioni peggiori di come lo abbiamo trovato noi.
Sarà la volta buona? Vedremo, nel frattempo, non stiamo ad aspettare, ognuno di noi può e deve a gire. Giusto per cominciare a dire qualcosa che possiamo fare in concreto, come la Terra è ben isolata dall’effetto serra, anche la nostra casa può e deve essere ben isolata, per il bene dell’ambiente ma soprattutto del portafoglio.
Chiudo la frase di Leonardo di Caprio, che pure è intervenuto a New York:
La buona notizia sta nel fatto che l’energia rinnovabile non solo è una politica economica realizzabile ma buona. Le nuova ricerche mostrano che nel 2050 l’energia pulita e rinnovabile potrebbe fornire il 100% del fabbisogno energetico del mondo, con tecnologie esistenti, creando milioni di posti di lavoro.
Luca Lombroso
www.lombroso.it