Già pienamente in funzione le quattro nuove incubatrici di ultima generazione – modello Incu-i 101 prodotte dalla ditta giapponese Atom e fornite dalla ditta Bueke&Burke – donate dalla cooperativa provinciale di abitazione Abitcoop alla Struttura Complessa di Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. La donazione, pari a 40.000 euro, celebra i 35 anni di attività della cooperativa.

Come centro di riferimento di terzo livello la struttura ospedaliera modenese accoglie tutti i neonati della Provincia che abbiano necessità di cure intensive entro i primi sei mesi di vita. Si tratta di numeri importanti che quest’anno hanno evidenziato un notevole incremento. I dati dei primi 11 mesi di questo anno, infatti, mostrano un incremento del numero di ricoveri di oltre il 25% rispetto allo stesso periodo del 2010. Del totale di neonati ricoverati (466), 64 sono stati sotto i 1500 grammi di peso (VLBW, che sta per Very Low Birth Weight) alla nascita e quindi classificati come di peso molto basso.

Questi neonati richiedono lunghi periodi di degenza che possono arrivare anche a tre-quattro mesi. Sempre nei primi 11 mesi dell’anno si è registrato un netto aumento dei neonati provenienti da altre province della Regione (30) e addirittura da fuori Regione (5) per un totale di 35 neonati che rappresenta il 92% in più rispetto allo stesso periodo del 2010. Si tratta comunque di dati in linea con il complessivo trend dei parti che si sono avuti al Policlinico di Modena. Dopo il boom del 2010 con 3.502 nati, dal riscontro dei primi mesi di quest’anno si evidenzia una media di 8-9 nati in più al mese.

Negli ultimi anni la Neonatologia è diventata sempre più una specialità con alto contenuto tecnologico e la base di partenza della attività di assistenza a un neonato prematuro è la disponibilità di incubatrici di buon livello. L’incubatrice, infatti, rappresenta la “casa” del piccolo neonato per almeno due – quattro mesi e deve garantire un ambiente corretto ed equilibrato, il più possibile simile a quello nel quale il feto viveva nell’utero materno.  Esse devono consentire il corretto sviluppo del neonato, garantendo ai piccoli il giusto grado di temperatura e umidità. I neonati prematuri non sono in grado di mantenere una temperatura costante a causa della termo-dispersione dovuta al loro basso peso.
Al fine di riprodurre il più possibile l’ambiente intrauterino, l’umidità interna alla incubatrice deve raggiungere l’80-90% – per scongiurare anche la disidratazione del piccolo – e deve essere assicurato che il piccolo mantenga una temperatura corporea intorno ai 36,5 °C.

La Incu – i modello 101 è una  Incubatrice Neonatale di ultima generazione che ha diverse importanti funzioni. Essa è adatta sia alla Terapia Intensiva sia a quella Subintensiva e permette il controllo automatico della Temperatura e dell’Umidità. L’unità di controllo esterna, posizionabile in modo ergonomico per facilitare l’attività del personale sanitario,  è dotata di un display TFT-LCD a colori touchscreen per una semplice ed efficace gestione dell’incubatrice e del piccolo paziente. Peculiari di questo strumento sono  la presenza della funzione Termo Monitoraggio con doppio sensore di temperatura, e una  bilancia elettronica con pesata automatica certificata per la verifica della crescita e del bilanciamento idrico del neonato – spiega il prof. Fabrizio Ferrari –. Le nuove incubatrici ci permettono di adeguare la nostra dotazione tecnologica, già di ottima qualità, per offrire un servizio sempre migliore”.

La consegna di queste fondamentali apparecchiature è quindi fondamentale per tenere in vita i bambini che ogni anno hanno bisogno dell’assistenza specialistica del medici della clinica modenese.

Abbiamo deciso di festeggiare i trentacinque anni di attività sostenendo un progetto sanitario di forte valenza sociale e sanitaria – spiega Lauro Lugli, Presidente di Abitcoop – per rimarcare l’importanza della nostra visione solidaristica e mutualistica, che anche in un momento molto particolare per la vita della cooperativa, che risente della più generale crisi del Paese, non ci distrae dall’attenzione e dalla preoccupazione di essere vicini a chi ha più bisogno. E chi oggi più dei bambini, dei giovani merita di essere aiutato ed incoraggiato? Perciò siamo molto lieti della decisione presa dal nostro Consiglio di Amministrazione di compiere uno sforzo straordinario in occasione del nostro 35ennale di intervenire a favore della Struttura complessa di Neonatologia e ci auguriamo che il nostro esempio dopo l’allarme dei giorni scorsi sia seguito da altri privati e consenta di tenere ad un ottimale livello le prestazioni del nostro Policlinico.

La decisione, presa nell’ultima assemblea di bilancio, è stata accolta con entusiasmo dai vertici del Policlinico. La scelta del modello è stata effettuata dagli stessi medici del Policlinico sulla base di una valutazione comparata fra tre preventivi equivalenti dal punto di vista economico, presentati da altrettante ditte, in un bell’esempio di collaborazione tra volontà filantropica di un privato ed Azienda Sanitaria per trovare la soluzione più consone alle esigenze del beneficiario della donazione.

“Quando, all’inizio del 2011, Abitcoop ci comunicò l’intenzione di effettuare una donazione al Policlinico, chiedendoci di cosa avessimo bisogno – commenta il dottor Stefano Cencetti, Direttore generale del Policlinico – ci siamo interrogati su quale fosse la necessità più impellente.

Con l’Ingegner Mario Lugli, responsabile dell’Ingegneria Clinica e il prof. Fabrizio Ferrari, abbiamo così deciso di chiedere le quattro incubatrici. Una struttura come la nostra Neonatologia, da tempo fiore all’occhiello non solo della rete sanitaria provinciale, che attrae diversi pazienti dalla provincia, ci sembrava il giusto destinatario per questa donazione”.

La scelta si è dimostrata decisamente felice anche in virtù dell’attuale congiuntura che, come ricordato, vede un notevole aumento di parti difficili che “stressano” una struttura che si è trovata spesso, negli ultimi tempi a dover operare, derogando al numero previsto di posti di terapia intensiva, portandoli sino a 10-11 per giorno, grazie a tutte le potenzialità tecnologiche di un reparto, da poco rinnovato.

La struttura di Neonatologia dispone di ora di 16 Incubatrici, 4 lettini riscaldati e varie cullette di degenza. La dotazione di ventilatori neonatali è adeguata al numero dei posti letto di Terapia intensiva (8) ma è previsto a breve (le prove sono in corso) l’acquisto di 2 apparecchiature di nuova generazione in sostituzione di quelle più datate. Le nuove incubatrici hanno permesso di aumentare le potenzialità di questa struttura già dotata di una dotazione tecnologica di tutto rispetto.

Le incubatrici di ultima generazione donate da ABITCOOP sono estremamente curate, anche nei meccanismi di apertura e di chiusura, ora totalmente silenziosi. I modelli più avanzati sono provvisti di un sistema d’insonorizzazione che consente di limitare al minimo lo stress causato dai rumori forti. La silenziosità fino ad alcuni anni fa era molto trascurata ma recentemente gli studi sul rumore eccessivo e sugli effetti negativi della rumorosità sui bambini prematuri hanno spinto l’evoluzione tecnologica al miglioramento. È una apparecchiatura che racchiude in sé tutti i miglioramenti e le esperienze dei precedenti modelli e sicuramente sarà una macchina in grado di garantire un lungo periodo di funzionamento ad alto livello.

Il Dipartimento ad Attività Integrata Materno Infantile del Policlinico costituisce uno dei punti di riferimento della mission del Policlinico.

Il nostro Policlinico può contare su un’area pediatrica, ostetrico-ginecologica e neonatologica d’avanguardia, potenziata dalla pediatria ad indirizzo onco-ematologico e dalla chirurgia pediatrica. La nostra struttura consente di gestire i piccoli pazienti a 360° gradi tanto da attrarre pazienti anche da fuori provincia e fuori regione. Ovviamente questa eccellenza va difesa e consolidata, grazia anche all’immissione di tecnologie sempre più all’avanguardia. In questo campo, soprattutto in un’epoca di difficoltà economica, l’aiuto dei privati è fondamentale. Siamo quindi grati ad ABITCOOP per la scelta di puntare sul Policlinico”. ha aggiunto il prof. Paolo Paolucci, Direttore del Dipartimento ad Attività Integrata Materno Infantile.